I CRONOS ALTOATESINI PRESENTI ALLA FIERA DEL TEMPO LIBERO DI BOLZANO

DALLA RIVISTA FEDERALE Kronos di Agosto 2019

Nel secondo numero del 2109 di KRONOS, nella rubrica “ESPERIENZE”, è stato pubblicato un articolo sulla nostra presenza alla FIERA DEL TEMPO LIBERO di BOLZANO

Un gazebo - museo per coniugare il tempo del passato al futuro

L’Associazione dei cronometristi altoatesini, può contare attualmente su ben 175 unità. Che non sono poche a dire il vero, ma che in piccolo risentono di quello che è l’andamento demografico generale della nostra Italia: un lento ma progressivo invecchiamento. E’ pur vero che i cronometristi di lungo corso possono trasmettere ai più giovani tutta la loro esperienza, ma è altrettanto pacifico che il futuro (che poi è già il presente) appartiene a loro, alla loro freschezza mentale e alla naturale predisposizione che hanno per il “moderno”.

Iniziative per reperire nuove leve non sono mancate nell’ambito del nostro gruppo, e per fortuna fra di noi si vedono sempre più spesso facce giovani, prova ne sia il fatto che nella passata stagione sono state ben 19 le new entry.

E’ nell’ottica del proseguimento di questa politica di rinnovamento che ci è venuta l’idea di partecipare alla Fiera del Tempo Libero, una manifestazione che puntualmente arriva quando il letargo invernale volge al termine e la primavera bussa prepotentemente alle porte. E’ la voglia di vita all’aperto e la ricerca di come meglio spenderla la molla che spinge tanta gente a curiosare fra gli stand di questa Fiera, che fra le tante che si tengono a Bolzano, con i suoi 400.000 annuali visitatori è una di quelle che riscuotono più successo di pubblico. L’idea appunto è stata quella di farci conoscere ad un pubblico ben più ampio che non sia quello classico che si incontra sui campi di gara proponendo nuovi stimoli per il tempo libero.

Una fugace esperienza in merito la avevamo già effettuata nel lontano 1986, quindi, se vogliamo qualche mezza idea c’era rimasta in testa, anche se da allora tutto è cambiato. Abbiamo cambiato innanzitutto la location, che allora era situata nel contesto di uno stand tradizionale e che invece questa volta per renderla più vivace e più consona alle nostre prerogative l’abbiamo collocata dentro e attorno al gazebo della nostra Associazione. Invece inossidabile come allora, abbiamo mantenuto e messo a disposizione di chi passava dalle nostre parti la misurazione dei riflessi.

Allora come ferri del mestiere usammo un’antelucana apparecchiatura scrivente abbinata ad un altrettanto vetusto tabellone; sostituiti questa volta dal modernissimo REI PRO che pilotava un rack di tabelloni dove veniva visualizzata la “classifica” in continuo aggiornamento. Il successo di questa, se vogliamo semplicissima iniziativa è stato notevole e davvero molta gente, pulsante alla mano si è cimentata nel gioco riflessi. E poi, visto che c’era, si è soffermata a curiosare e porre domande.

CONIUGHIAMO IL TEMPO PASSATO, PRESENTE E FUTURO.

Questo è stato il motivo conduttore che abbiamo scelto per la Fiera, volendo con questo passare in rassegna sotto vari aspetti cos’era e com’era il cronometraggio di una volta, confrontato con quello dei tempi nostri e quale sarà in proiezione futura. Per far capire alla gente come si cronometrava una volta, abbiamo attinto a piene mani dal ricco materiale fotografico del “museo del tempo” della nostra Federazione: Le tante foto dei cronometristi di allora impegnati alle Olimpiadi di Cortina 1956 e Roma 1960 sono state così proiettate a ciclo continuo sui nostri schermi, facendo così capire ai tanti che si sono soffermati ad ammirarle come si cronometrava in quegli anni e quali erano le apparecchiature in uso. Nel contempo, molto ma molto più modestamente, le foto storiche della nostra Associazione hanno riportato alla ribalta i cronometristi altoatesini degli anni ’50, tutti intenti, armati del solo cipollone nel cronometraggio delle gare… della parrocchia, con lo stesso impegno però e certo con meno stress di chi era presente sulla scaletta d’arrivo dell’Olimpico di Roma a scrivere la storia con il 20,5 bloccato sui cronografi per i mitici 200 metri di Livio Berruti. Tanto per rimanere in argomento il sistema tendifilo usato in quell’occasione faceva bella mostra di sé all’interno del gazebo, dove erano state collocate le vetrinette allestite con tante altre apparecchiature di allora, sempre provenienti dal museo del tempo.

Accanto a questi autentici cimeli carichi di storia e direi anche di leggenda, le apparecchiature di oggi hanno esplicitato al meglio il tempo coniugato al presente.  Cosicché il visitatore, confrontando il glorioso Omega Time (25 kg di peso!) con gli scriventi oggi in uso, così come il vecchio e caro fotofinish Omega OPS2 a pellicola (quante magliette rovinate dagli acidi!) con l’attuale Finishlynx (l’occhio di lince cui nulla sfugge) ha potuto rendersi conto dei passi da gigante fatti nel corso degli anni dal cronometraggio sportivo.

Poco più in là, impegnato al gioco dei riflessi il Rei PRO, l’ultra-moderno apparecchio del domani, di concezione rivoluzionaria e dalle molteplici potenzialità, che fanno intravedere orizzonti nuovi per un futuro tutto da scoprire.

 

Un’altra iniziativa cui tenevamo particolarmente era quella di coinvolgere dei personaggi sportivi di spicco, al fine di poter ragionare con loro di cronometraggio e relative problematiche sotto forma di un colloquio-intervista da tenersi al cospetto del pubblico.

Qui purtroppo ci è andata male, probabilmente a causa del periodo di svolgimento della Fiera, fatto apposta per facilitare le prime vacanze dell’anno. Inizialmente avevamo puntato tutte le nostre chanches sui campioni locali del Biathlon, in quanto sport molto seguito da noi e anche perché pensavamo che gli atleti fossero tutti a portata di mano in quanto altoatesini o quasi. Abbiamo quindi contattato la Wierer e la Vittozzi, fresche dei loro strepitosi successi ottenuti a livello mondiale, inutilmente, perché ambedue in partenza per lidi più o meno esotici, stesso discorso purtroppo per Lukas Hofer e Dominik Windish. Risposta affermativa al nostro invito l’avevamo invece ottenuta da Franco Bragagna, il noto telecronista RAI dell’atletica e dello sci di fondo, nostro concittadino e particolarmente attento ai cronometraggi delle gare che commenta in TV, ma quando, ormai sicuri della sua presenza, stavamo già preparando gli argomenti da dibattere assieme, ci siamo visti sfumare l’appuntamento perché chiamato all’ultimo momento a commentare la Maratona di Londra, proprio nel giorno in cui doveva essere nostro ospite. Peccato!

Ma non tutto il male vien per nuocere, perché le finestre a nostra disposizione per gli incontri col pubblico le abbiamo sfruttate per parlare di noi stessi, commentando i numeri che via via venivano proiettati sul maxischermo e che parlavano della nostra attività della passata stagione. Come a compensazione della “magra” degli inviti una botta inaspettata di fortuna invece ci è capitata quando Rai3 locale il giorno dell’inaugurazione ha aperto il servizio sulla Fiera proprio col nostro stand, facendolo vedere in ogni suo aspetto, e, ciliegina sulla torta. completandolo con un’intervista ad hoc che ha avuto vasta eco e che ci ha portato molto fieno in cascina. 

In conclusione, un esperienza decisamente positiva pur se con qualcosa da limare e da rivedere, ma senz’altro da ripetere negli anni a venire. Positiva se non altro perché abbiamo portato a casa una quarantina di richieste “diventa cronometrista”, che era poi uno degli obbiettivi primari, questo si centrato in pieno. Un grazie doveroso lo dobbiamo a Emanuela Grussu, per i suoi preziosi consigli, a Luigi Coccia, il custode del museo del tempo e a Orazio Chiechi che ci ha messo a disposizione un bel po’ di Kronos la cui carta patinata spiccava in bella mostra sui nostri tavoli.

 

Per non far affievolire l’iniziale entusiasmo di chi ha aderito al nostro invito a diventare cronometristi abbiamo organizzato a tambur battente un corso per allievi che si è concluso in questi giorni. Se sono rose…

di  Sergio Conte